I giorni scorrono tra caos e silenzio, abbiamo accumulato conoscenze, esperienze, nozioni, tecniche; ma oggi ci viene chiesto di sperimentare nella concretezza di questa bizzarra quotidianità, tutte quelle teorie che a parole abbiamo tanto propagandato.
Stabilità, equilibrio, armonia e ‘fatti reali’.
Stiamo oscillando emotivamente ed improvvisamente tra un polo e l’altro, è vero, siamo nella dualità e ogni cosa contiene in sé i due opposti e ogni opposto esiste esattamente perché esiste l’altro, così è nella natura come in ciascuno di noi, ma solo attraverso questi opposti necessari, possiamo vivere e agire il nostro essere in questa vita.
Possiamo cambiare la nostra realtà solo cambiando il nostro livello di coscienza. Come possiamo cambiare il nostro livello di coscienza?
Non abbiamo molte possibilità se non quella di tuffarci nella realtà, senza veli , senza maschere, senza negazioni perché l’unica energia con la quale possiamo modificarlo, la troviamo solo e unicamente sul piano della realtà che cerchiamo ancora, a tutti i costi, di evitare.
Sembra un gioco di parole, ma non possiamo più scappare, oggi le ‘regole’ ci dicono che dobbiamo restare a casa, nelle nostre quattro mura, costretti a sentire la noia, la tristezza, la paura, i pensieri e a relazionarci con noi stessi, nulla può rimanere segreto, nulla possiamo più nascondere; ma cosa possiamo fare?
Senza commenti, giudizi, confronti o desideri possiamo solo starci dentro, lasciare essere, accogliere ciò che è esattamente così come è ORA, rispettare nella sua intima essenza ogni fatto, ogni emozione perché soltanto allora potrà nascere un sottile e nuovo tipo di comunicazione, una comunicazione che include altre dimensioni che la mente non può comprendere.
Ogni volta che ci sforziamo di raggiungere una qualche direzione particolare, il profondo movimento di trascendenza viene bloccato, non possiamo creare con la mente il cambiamento o la felicità. Come ci ha insegnato Gaston Saint Pierre: “la resistenza a qualcosa le dà vita, la non-resistenza lascia che si consumi da sé”.
Se la mente è in pace, se non diamo direzione all’energia di una situazione o di un fatto o di un’emozione, l’energia stessa è in grado di trovare la propria via di liberazione e ciò che era nascosto si rivela e ciò che muore rinasce ad un altro livello.
In questo continuo movimento tra vuoto e pienezza, distruzione e creazione, ombra e luce, come un pendolo, anche noi oscilliamo tra uno stato e l’altro ma se prendiamo le distanze da buoni osservatori, stando in ciò che è, le oscillazioni di questo movimento si fanno sempre più veloci, fini e vicine tanto da apparire quasi statiche, apparentemente ferme… proprio lì in quell’istante si presentano altri livelli, più sottili, fluidi e armoniosi con frequenze e vibrazioni diverse… ed ecco che la nostra creatività fiorisce e la confusione muore, la quiete si sostituisce all’inquietudine e la paura all’amore.
Finalmente con infinita pazienza e accoglienza possiamo prenderci per mano, imparando ad abbracciare noi stessi prima di abbracciare l’altro, donandoci quel tanto sospirato amore, unico nutrimento necessario per risvegliare e rivelare a noi stessi e al mondo la nostra LUCE che altro non è che LUCE della coscienza universale.
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