Abbiamo bisogno di aprire il cuore, la mente e i sensi alla vita, uscire dai trucchi dei “se”, dei “ma” e dei “perché”, non abbiamo più nascondigli dove cacciare tutto ciò che rifiutiamo perché tutto simultaneamente esplode.
Possiamo fluire con la vita o imprigionarci con le nostre stesse mani, non esistono colpevoli o salvatori ma esistiamo noi con la nostra zavorra che continua a vomitare proiezioni, a dare colpe e a trovare scuse, con i nostri talenti inespressi, con parole e dolori compressi soffocando giorno dopo giorno la gioia e la vita che pulsa dentro di noi… siamo vita, siamo vivi e che vita sia…
Cosa stiamo aspettando ancora?
Ciascuno di noi è diverso e distinto proprio per questo, anziché dividerci nel giudizio, possiamo condividere le nostre diversità accogliendoci e accogliendo l’altro affinché questo abbraccio crei forza e unità. Nello scambio vero e sincero, senza maschere e limiti, possiamo incontrarci, espanderci oltre i confini dell’ego ed incontrare la divinità presente in noi e nell’altro. Per fare questo è necessario fare prima i conti con se stessi, nella verità emerge lo sconosciuto in noi, a volte piacevole, altre non solo incomprensibile, ma anche disgustoso e fastidioso.
La rinuncia all’immagine è spesso troppo faticosa, allora preferiamo rinunciare all’amore e alla libertà cercando rifugio nel solito nascondiglio ormai esploso… nonostante tutto l’illusione è tanta ed eccoci di nuovo a rinunciare alla vita e a sprofondare nell’indifferenza, nell’apatia, nella rabbia.
La vita non è quello che ci hanno raccontato o l’isola d’oro e felice ma molto, molto di più, è mistero, passione, magia…
Se solo permettessimo alla nostra ombra di uscire allo scoperto, allora sì che potremmo sperimentare la gioia e quella forza generatrice che tutto trasforma. “L’oscurità in realtà è l’assenza di luce… come il male è semplicemente l’assenza di bene… il male è una definizione che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non creò il male… il male è il risultato dell’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani”. Cit.
Non esiste la tristezza senza la gioia o la paura senza il coraggio, non possiamo vivere uno ed eliminare l’altro, ma viaggiare tra i due poli in una costante integrazione degli opposti, alla scoperta di mondi diversi eppure uguali, scendere nelle profondità del nostro inferno così come raggiungere le vette più alte del nostro spirito.
Non obblighiamoci ad essere perfetti, “illuminati” e solari quando il cuore vuole piangere, parlare, urlare al mondo che sta male, che si sente imprigionato, costretto a non sentire. Abbiamo un ritmo che sale e scende, come un seme si disgrega e affonda le sue radici nella terra per poi germogliare, fiorire e appassire: così sono le fasi della vita, un’infinità di cicli, un continuo movimento che non può essere afferrato e ostacolato, solo la mente pensa di poterlo fare e con sforzo e fatica impedisce questo fluido e naturale movimento.
Siamo impetuosi e impauriti come calmi e tranquilli, nella nostra completezza siamo l’uno e l’altro, non possiamo essere contenuti, IMPARIAMO A VOLARE… LIBERI.
Cristin Naldi
https://www.facebook.com/tecnicametamorficaluce/
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