IL SIMBOLISMO DELLA SPALLA IN MTC

IL SIMBOLISMO DELLA SPALLA IN MTC

La simbologia della spalla in Medicina Tradizionale Cinese è già insita nella raffigurazione del creatore del mondo, il mitico Pangu, mentre sorregge il cielo per tenerlo separato dalla terra: le spalle consentono di sostenere il peso delle forze cosmiche e di mantenere un perfetto equilibrio tra il cielo, di natura yang, e la terra, di natura yin.

In tutte le culture, possedere spalle larghe e poi simbolo di forza e resistenza, mentre l’incurvamento delle medesime e del collo denota sottomissione e rassegnazione.
Il sollevamento delle braccia possiede anche un altro significato simbolico: la resa, cioè l’accettazione di un volere più grande di noi.
Attraverso le spalle, infine, è possibile muovere gli arti superiori nelle varie direzioni e consentire un movimento “finalizzato” delle mani; in altre parole è possibile incontrare il nostro destino.
Proprio il concetto di “destino” era alla base di un’ antica pratica divinatoria cinese che utilizzava ossa oracolari, come ad esempio, la scapola dei bovini, per predire il futuro.

In sintesi, la spalla rappresenta la capacità di assumersi le responsabilità delle proprie decisioni, senza tornare indietro sui propri passi e senza lasciarsi avvincere dalla rabbia, dal senso di colpa e da vissuti di impotenza se le cose non vanno nella direzione auspicata.
Nelle patologie più severe della spalla esiste, quindi, sempre una componente psico-simbolica più o meno manifesta, che va indagata a fondo se si vuole ottenere una guarigione completa e definitiva.

Soprattutto quando si è sviluppata una significativa compromissione funzionale della spalla, dobbiamo sempre ricercare la presenza di pregressi traumi psichici o una depressione mascherata, trattando la radice sottostante oltre all’aspetto manifesto del disturbo; in questi casi bisogna armonizzare le “entità psichiche” e lo shen nel suo complesso, attraverso punti idonei di agopuntura.

abstract da G. Fatiga

Dott. Mauro Piccini   

ISTAMINA, FAMOSA E SCONOSCIUTA

ISTAMINA, FAMOSA E SCONOSCIUTA

Sempre più persone giungono all’attenzione del medico descrivendo un corteo di sintomi che fanno sospettare l’innesco di un fenomeno di allergia. Ma con sorpresa, l’iter diagnostico, molto spesso non determina nessuna causa scatenante il quadro allergico. Unica soluzione quasi sempre messa in campo come approccio terapeutico è quello di prescrivere la somministrazione di un antistaminico.

Ma cos’è l’istamina?
L’istamina è un neuromediatore implicato nei fenomeni pseudo-allergici ed infiammatori.
Oltre ad essere prodotta dal nostro organismo l’istamina viene assunta anche attraverso i cibi.
L’istamina presente negli alimenti, di solito in un organismo sano, viene degradata velocemente da un particolare enzima denominato diaminossidasi (DAO), presente nell’intestino tenue, con lo scopo di inibirne l’assorbimento, poiché l’istamina presente nel corpo e quella assunta con gli alimenti agiscono nello stesso modo.
Quando però l’enzima DAO non è presente in quantità bastanti per degradare l’istamina presente nei cibi, questa in eccesso si riversa nel sangue causando lo scatenamento di sintomi che facilmente possono essere scambiati per reazioni allergiche. Codesta situazione viene denominata con il nome di Intolleranza all’istamina.

I sintomi che si presentano dopo aver assunto alimenti ricchi di istamina possono essere di diversa natura:
– orticaria, prurito, arrossamento
– cefalea, nausea, vomito, vertigini, alterazione della temperatura corporea
– palpitazioni, aritmia, ipo-/ipertensione
– dolori addominali, gastrite, diarrea e flatulenza
– broncocostrizione, aumento di muco, congestione nasale e starnuti.

Anche se la sintomatologia è molto simile alle reazioni allergiche, le reazioni scatenate dall’eccesso di istamina non prevedono il coinvolgimento del sistema immunitario, per cui si preferisce chiamarle reazioni o sindromi pseudoallergiche.
Come abbiamo detto sopra, l’intolleranza all’istamina deriva da una squilibrio tra istamina accumulata e la capacità di degradazione della stessa da parte dell’enzima DAO e le ragioni per le quali alcuni individui presentano un’alterata funzionalità dell’ enzima possono essere date da:
– predisposizioni genetiche
– deficit di rame, Vit C e Vit B6
– problematiche intestinali, come la permeabilità che crea un aumento dell’infiammazione a livello intestinale
– alcuni farmaci come i FANS, antidepressivi, antiaritmici, immunomodulatori ed altri.

Attraverso l’approccio della Medicina Funzionale è possibile:
– valutare eventuali carichi all’istamina
– determinare gli alimenti coinvolti nel problema
– valutare infiammazione e organi in sovraccarico

– impostare terapia fito-omeopatica per il ripristino funzionale degli organi e per abbassare l’infiammazione di base.

ALIMENTI RICCHI DI ISTAMINA:

  • sgombro, tonno, acciughe, sardine
  • cibi fermentati
  • formaggi stagionati, yogurt, burro
  • molluschi
  • salsicce, salami, wurstel
  • peperoni, melanzane, pomodori, spinaci, avocado
  • noci, anacardi, arachidi
  • agrumi, ananas, ciliegie
  • vino, aceto, birra


ALIMENTI ISTAMINO-LIBERATORI:

  • additivi, coloranti, conservanti, solfiti
  • fragole, lamponi, mirtillo rosso, funghi, banane, papaya, ananas, kiwi
  • spezie (cannella, anice, noce moscata, chiodi di garofano, timo)
  • cacao, albume


SOSTANZE CHE BLOCCANO IL DAO

  • alcol
  • tè verde e nero
  • bevande energetiche
  • alcuni farmaci

 

Dott. Mauro Piccini

BUON NATALE

BUON NATALE

🔴Ogni anno ci troviamo a celebrare il Natale, un rito antico ormai alterato dal consumismo.
In chiave simbolica il messaggio del Natale potrebbe però trasformarsi in un’avventura per ciascuno di noi e diventare “viaggio dell’anima e nell’anima”.
Tutti possiamo, con il cuore libero, impegnarci ad abbattere i muri che ci separano e costruire ponti che ci uniscano, a vivere rapporti veri e leali dove si respira UNIONE e FRATELLANZA. Per fare questo è necessario che ciascuno di noi, nel proprio piccolo-grande spazio, superi l’egoismo, il pregiudizio, l’ostilità, l’intolleranza e molto altro e finalmente apra le braccia alla pazienza, all’umiltà, alla comprensione e al vero amore.

🔴 VIVIAMO INTERIORMENTE questo Natale affinché la sua LUCE riveli la sua origine divina e colmi il nostro spirito di pace, la nostra anima di luce e il nostro cuore di gioia.

❤️ Come per la nascita del Messia ricordiamo che alla notte si apre sempre una nuova aurora.

🔴 Quando la luce del Sole, la PRESENZA DIVINA, avrà illuminato e riscaldato tutti gli uomini, essi potranno riappropriarsi della loro integrità.

🔴 Riconciliamoci con la natura conflittuale del mondo e troviamo la forza di risalire verso l’alto. Risaliamo la corrente con gioia e positività e liberiamo le nostre SCINTILLE DI LUCE.

❤️ AUGURIAMO A TUTTI di vivere un Natale interiore, quello che ILLUMINA ogni uomo con la vera luce.

🌺 Buon Natale 🌺

Dott. Mauro Piccini
Cristin Gioia Naldi

CELLULE UMANE POSSONO CONVERTIRE RNA IN DNA: VACILLA IL “DOGMA DELLA BIOLOGIA”.

CELLULE UMANE POSSONO CONVERTIRE RNA IN DNA: VACILLA IL “DOGMA DELLA BIOLOGIA”.

È quanto emerso dai risultati di una ricerca dell’università americana Thomas Jefferson che, se confermati, potrebbero costringere a riscrivere i libri di biologia in quanto confutano l’assunto secondo cui le informazioni genetiche possano seguire una sola direzione

Le cellule umane possono convertire l’Rna in Dna. È quanto emerso dai risultati di uno studio dell’università americana Thomas Jefferson che, se confermati, potrebbero costringere a riscrivere i libri di biologia perché confutano il “dogma della biologia molecolare”, l’assunto fondamentale della biologia molecolare secondo cui le informazioni genetiche possano seguire una sola direzione.

Lo studio, condotto sotto la guida di Gurushankar Chandramouly e pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Science Advances, potrebbe avere ampie implicazioni che interessano molti campi della biologia e apre la strada anche a nuove terapie contro i tumori.

Lo studio nel dettaglio

“Si tratta di una scoperta che se confermata ha un grande impatto sia a livello teorico che pratico. Dagli anni ’50 sapevamo infatti che le informazioni biologiche nelle cellule umane si trasferissero dal Dna all’Rna per poi arrivare alla produzione di proteine. Un meccanismo talmente importante e inconfutabile da essere considerato il Dogma della biologia. Negli ultimi anni questa certezza aveva iniziato a vacillare ma ora questo studio sembra, va sottolineato che serviranno altri approfondimenti, demolirlo completamente”, ha commentato il genetista Edoardo Boncinelli.
Nel corso dello studio, il team di ricerca si è focalizzato sull’analisi di una speciale variante della polimerasi (le macchine molecolari che si occupano generalmente di riparare il filamento di Dna) chiamata polimerasi teta. Tramite una serie di test, i ricercatori sono riusciti a dimostrare le polimerasi teta sono anche in grado di convertire sequenze di Rna all’interno del Dna con un meccanismo simile a quello utilizzato dall’Hiv per modificare le cellule umane.
“La nostra ricerca suggerisce che la funzione principale della polimerasi teta è quella di agire come una trascrittasi inversa”, ha commentato Richard Pomerantz, della Thomas Jefferson University, spiegando che nelle cellule sane lo scopo di questa molecola potrebbe essere la “riparazione del Dna mediata dall’Rna”.

Possibili applicazioni

Secondo Boncinelli, questa “scoperta dimostra quanto sia ancora vasto quel che non sappiamo e che potrà avere molte ricadute per lo sviluppo dell’ingegneria genetica”. I risultati emersi possono “avere un’importanza enorme in ambito medico perché i meccanismi della polimerasi sono direttamente legati alla proliferazione delle cellule tumorali e alla loro resistenza ai trattamenti. Nei prossimi anni avremo sicuramente un fiorire di nuove soluzioni contro i tumori e in tanti altri settori”, ha sottolineato Stefano Gustincich, responsabile scientifico del Non-coding RNAs and RNA-based all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).

Da: https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/14/dna-rna-studio-dogma-biologia
Dott. Mauro Piccini

VITAMINA D, METANALISI CONFERMA EFFICACIA CONTRO INFEZIONI RESPIRATORIE. IN UK FOCUS SU COVID-19

VITAMINA D, METANALISI CONFERMA EFFICACIA CONTRO INFEZIONI RESPIRATORIE. IN UK FOCUS SU COVID-19

Da Nicola Miglino
La vitamina D è efficace nel prevenire infezioni delle vie respiratorie ma solo a dosi giornaliere comprese tra 400 e 1.000 UI: oltre non produce benefici aggiuntivi. Queste le conclusioni di una metanalisi pubblicata nei giorni scorsi su The Lancet Diabetes & Endocrinology, condotta da un gruppo di studio internazionale che ha completato così un’analisi della letteratura già avviata nel 2017.

All’epoca, infatti, vennero presi in esame 25 trial clinici randomizzati per studiare la correlazione tra apporto di vitamina D e incidenza di infezioni respiratorie. L’evidenza, su circa 11 mila persone coinvolte, fu di una protezione generale garantita dalla supplementazione di vitamina D rispetto al placebo, in particolare tra quanti, al basale, presentavano una situazione di ipovitaminosi. I dati, oggi, si sono completati con l’aggiunta di ulteriori 18 studi clinici randomizzati che hanno portato a circa 50 mila le persone esaminate.

Alla luce, dunque, di questo aggiornamento, la metanalisi ha concluso che l’integrazione con vitamina D, rispetto al placebo, determina una riduzione dell’8% del rischio di infezioni acute respiratorie, indipendentemente dai livelli basali di vitamina D. Non si rivelano necessarie dosi particolarmente elevate, considerato che l’effetto migliore, con una riduzione del rischio del 42%, si osserva con supplementazioni giornaliere tra 400 e 1.000 UI, di gran lunga più efficaci rispetto a quelle settimanali o mensili.

Secondo gli Autori, l’effetto della vitamina D potrebbe essere dovuto da una parte a un rafforzamento della risposta immunitaria antivirale innata e, dall’altra, a un’inibizione di quella infiammatoria. Nelle conclusioni, sottolineano come gli operatori sanitari dovrebbero valutare l’utilità di una supplementazione nelle persone a rischio di carenza, come popolazioni con scarsa esposizione al sole, anziani e soggetti obesi o in sovrappeso. In questo caso, l’integrazione giornaliera sarebbe di supporto sia per la salute delle ossa sia nel contrasto alle infezioni respiratorie.

Una raccomandazione finale è di non trarre conclusioni da questa metanalisi rispetto alla pandemia in corso e all’infezione da Sars-coV-2, giacché non ve ne sono i presupposti e sono necessari studi dedicati. A questo proposito, gli Autori segnalano il Coronavit, in corso il Uk sotto il coordinamento della Queen Mary University of London, con 6.200 partecipanti e la cui conclusione è prevista per il prossimo 30 giugno.

Da: http://www.nutrientiesupplementi.it/attualita/item/1415-vitamina-d-metanalisi-conferma-efficacia-contro-infezioni-respiratorie-in-uk-focus-su-covid-19

Dott. Mauro Piccini

FIBROMIALGIA: QUESTA SCONOSCIUTA

FIBROMIALGIA: QUESTA SCONOSCIUTA

Il termine Fibromialgia (FM) si utilizza per indicare una sindrome caratterizzata da stanchezza profonda e dolore muscoloscheletrico diffuso. La caratteristica del dolore è di tipo cronico, non sempre presente, e colpisce principalmente le spalle, le braccia, i polsi, le cosce, la colonna vertebrale ed il bacino. La FM è prevalente nel sesso femminile, con un inizio tra i 20 e i 30 anni.

La diagnosi è molto articolata e complicata, dato che questa sindrome può essere confusa facilmente con altre patologie come la sindrome da stanchezza cronica, i disturbi reumatici e la depressione. Per avere conferma di FM il paziente deve avvertire dolori muscolari senza causa scatenante per oltre 3 mesi, dolori che non rispondono alla terapia con antidolorifici ed antinfiammatori, senza alcuna alterazione delle strutture colpite a livello muscolare, articolare e neurologico e senza evidenti alterazioni specifiche dei test ematologici, compresi quelli usati come indice di infiammazione.

Ciò che distingue la FM è la presenza di particolari punti chiamati tender points. Ne sono stati individuati e mappati 18. Questi punti che si trovano a livello tendineo e muscolare reagiscono con dolore alla digitopressione e, se abbiamo una risposta dolorosa su almeno 11 di questi, la diagnosi può essere confermata. Il dolore scatenato è dato dal continuo stato di tensione a livello muscolare, e questo continuo stato tensivo consuma energie e porta il paziente in uno stato di astenia profonda che può anche diventare invalidante.

Il dolore nella FM, che è il sintomo fondamentale della patologia, è atipico, diffuso e migrante. La sindrome porta anche una serie di sintomi che spesso rendono difficile la diagnosi. Tra questi i più diffusi sono formicolii, parestesie, cefalea, disturbi addominali, ipersensibilità al freddo, acufeni, vertigini, tachicardia, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e disturbi della memoria. Molti soggetti affetti da FM manifestano fenomeni ansiosi o depressivi, associati spesso ad attacchi di panico.
Le cause della FM sono multifattoriali e risiedono nei traumi, negli stati di stress psico-fisico, nell’esposizione al freddo-umidità ed a sovraccarichi alimentari, principalmente nei confronti di glutine e proteine del latte.

Capire l’aspetto psichico-emozionale è di fondamentale importanza perché fa parte delle cause di innesco del quadro. Lo stress continuo derivato da lutti, separazioni, eventi negativi e la presenza nel contesto sociale del paziente di uno stimolo ansiogeno può scatenare la sindrome in individui predisposti. La caratteristica che accomuna molti pazienti è quella di una forte ipersensibilità, cattiva gestione delle emozioni, senso del dovere e dipendenza affettiva che li porta a chiedere continue conferma all’esterno. La costante tendenza a reprimere le emozioni, principalmente la rabbia, provoca una implosione di energie negative che si tramuta nel corpo in una gabbia che imprigiona i muscoli, bloccando l’azione.

Il trattamento messo in campo dalla medicina integrata focalizza il problema sulla rottura del sistema PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) che vede nello stress la rottura dell’equilbrio nei vari settori di regolazione. Con l’utilizzo di rimedi omeopatici si può lavora sul terreno costituzionale del paziente, con l’omotossicologia e la fitoterapia si può affrontare l’aspetto fisico della manifestazione, con la floriterapia si valutano gli aspetti psico-emozionali e con l’agopuntura e la mesoterapia omotossicologica si affrontano i sintomi nella loro totalità.

Dott. Mauro Piccini

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