DISBIOSI
Oltre ad aver bisogno di cibo nutriente pieno di energia vitale e adatto alla propria età, un intestino in buona salute necessita anche di una flora fisiologica in grado di garantire la simbiosi tra l’ospite e i microbi. Si consideri che le disfunzioni intestinali possono avere effetti ad ampio raggio. Una dieta inadatta può provocare intolleranze alimentari a livello intestinale, reazioni allergiche e infiammazioni oppure interferire con la flora simbiotica. Inoltre l’equilibrio della forma intestinale può essere gravemente minacciato dagli inibitori. Di conseguenza, gli effetti di tali disfunzioni intestinali possono essere avvertiti in tutto l’organismo.
Questo fenomeno è dimostrato ad esempio dalle recidive di infiammazioni dell’orecchio medio nei bambini.
Secondo le statistiche pubblicate negli Stati Uniti, i bambini al di sotto dei 2 anni sono i più assidui frequentatori degli ambulatori medici a causa di attacchi di otite. A tale riguardo, è stato registrato un incremento del 225% tra il 1975 e il 1990…Di conseguenza, l’otite media si rivela una patologia molto costosa, soprattutto se si considerano i disturbi che l’accompagnano (intolleranze alimentari, allergie, autismo, deficit dell’attenzione e iperattività, gravi disfunzioni dello sviluppo). I test batteriologici hanno rivelato che in totale il 70-90% dei casi di otite può essere attribuito allo Streptococcus pneumoniae (30-40%), all’Haemophilus influenzae (21%) e alla Moraxella catarrhalis (12%), che possono mostrare una resistenza alla penicillina fino al 96% (es.amoxicillina).
Cause dell’otite
Se la madre smette di allattare prematuramente oppure non allatta affatto, spesso il bambino sviluppa otite, che rientra in una sorta di processo di aggiustamento. Solitamente questa manifestazione organica è accompagnata da coliche intestinali e attacchi di diarrea. Sono sempre più comuni i casi di neonati con tali sintomi che hanno madri affette da un’intolleranza ai prodotti a base di latte animale. In sostanza, a causa della perdita dell’impermeabilità del colon delle madri, i frammenti di proteine estranee penetrano attraverso la parete intestinale ed entrano nell’intestino del neonato attraverso il latte.
Dopo le vaccinazioni, si osservano molto spesso episodi di diarrea e otiti nei neonati proprio a causa dell’introduzione di una proteina estranea nel loro organismo, che non è ancora immuno-competente.
Poiché la gravità timpanica, al pari dell’intestino, deriva dall’entoderma, vi è un legame tra le disfunzioni intestinali e le patologie dell’orecchio. Se i pazienti, che reagiscono con un’otite, sono trattati con gli antibiotici, si danneggia anche la flora intestinale, soprattutto perché i farmaci anti-batterici sono somministrati principalmente per via orale. E’ stato dimostrato che una singola dose di penicellina riduce di mille volte il numero degli organismi “benefici” presenti nella flora intestinale. Inoltre, in seguito alla somministrazione degli antibiotici, spesso non solo s’inibiscono i batteri simbiotici, ma si potenzia allo stesso tempo la proliferazione di lieviti e funghi, che, in alcuni casi, secernono prodotti metabolici molto tossici.
Il dottor William Shaw (USA) ha condotto un’approfondita ricerca sul legame fra questo fenomeno e l’autismo. Ha analizzato campioni di urina con l’ausilio della gascromatografia e della spettometria di massa e ha determinato la presenza di alterazioni a livello escretorio, riguardanti ad esempio acidi e sostanze tossiche prodotte e rilasciate nell’intestino da batteri, lieviti e funghi.
Ha inoltre dimostrato la presenza di legami tra le infestazioni causate da lieviti per la panificazione e l’aumento dell’acido tartarico nell’urina delle persone affette. Questo è un dato che merita particolare attenzione, perché l’acido tartarico è molto tossico. Infatti, sono sufficienti 12g di acido tartarico per provocare la morte di un soggetto adulto a distanza di un periodo compreso fra 12 ore e 9 giorni dall’assunzione. I sintomi di questo tipo di avvelenamento sono vomito molto frequente, diarrea, dolori addominali e sete, seguiti da collasso cardiocircolatorio e/o grave insufficienza renale. I primi organi a subire danni sono i muscoli e i reni con effetti particolarmente evidenti nei soggetti autistici.
Sono stati riscontrati livelli elevati di acido tartarico anche nell’urina di pazienti affetti da fibromialgia che soffrivano inoltre di depressione, difficoltà ad articolare pensieri e stanchezza. Nei bambini, i lieviti intestinali possono produrre fino a 4,5g di acido tartarico al giorno, che viene espulso nelle urine.
Il dottor Shaw attribuisce grande importanza a queste tossine, denominate collettivamente “gliotossine”, che sono prodotte principalmente dai lieviti e dai funghi…
E’ stato anche possibile dimostrare la presenza di gliotossine derivanti dai lieviti nell’intestino di suini e bovini che avevano assunto antibiotici tramite i mangimi. Dopo il periodo previsto di astensione e rimonta, gli antibiotici non erano più rilevabili, ma nei tessuti risultavano ancora presenti le gliotossine. Sono stati registrati accumuli simili di tossine anche nel pollame e nei suini alimentati con mangimi a base di semi di cotone ammuffiti.
Addirittura, per l’organismo sono più elevati gli effetti tossici derivanti dal consumo di questo tipo di carne che non di vegetali contaminati da Aspergillus.
L’azione tossica delle gliotossine deriva dalla loro capacità di frammentare il DNA dei leucociti, che inattivano i gruppi sulfidrilici delle proteine, e di generare radicali liberi e una quantità particolarmente elevata di acetaldeide. Quest’ultima, fra l’altro, si lega con molti aminoacidi, anziché con la vitamina B6, quindi non si sviluppano gli enzimi corrispondenti con la conseguente espulsione di questa vitamina. L’acetaldeide può inoltre legarsi con i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, che hanno un effetto sul cervello simile a quello dell’oppio.
Candida albicans
Nei ratti molto giovani, un’infestazione da lieviti, come la Candida albicans, può provocare una candidosi persistente. Inoltre, la somministrazione di antibiotici in età precoce può causare un aumento di questa infestazione di ben 130 volte circa.
La Candida albicans si annida nell’intestino infetto e si ancora alla parete intestinale, distruggendola tramite gli enzimi, che non sono soltanto in grado di digerirla parzialmente, ma possono anche sciogliere gli anticorpi IgA e IgM sviluppati per contrastarli.
Clostridi
Nel corso dei propri studi, il dottor Shaw ha anche stabilito che, in seguito alla somministrazione di antibiotici, non aumentavano solo le infestazioni da funghi e lieviti, ma anche le tossine espulse nelle urine, indicando quindi una grave infezioni da Clostridium. I clostridi comprendono numerosi microrganismi patogeni anaerobici, che agiscono tramite le proprie tossine. Fra essi si annovera anche il microbo responsabile del tetano. In seguito ad un trattamento anti-micotico, ad esempio, a base di Nistatina, è stato addirittura registrato un incremento della proliferazione dei clostridi. Un altro fattore negativo è rappresentato dalla resistenza della maggior parte di essi agli antibiotici. Infine, sono anche in grado di scambiare materiale genetico tra di essi e probabilmente con altri batteri.
Da Omeopatia Oggi n. 53 – Semmelweis-Institut GmbH
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