Nel periodo di gestazione la mamma e il bambino sono una cosa sola e la Tecnica Metamorfica può dare all’embrione la possibilità di essere libero dalle influenze precipitate al concepimento prima che esse prendano forma.
Riporto un interessante articolo sulla relazione madre-figlio:
DIALOGO SEGRETO PRIMA DELLA NASCITA…
In questi ultimi anni i numerosissimi studi sperimentali e clinici sullo sviluppo infantile e sulla neurobiologia interpersonale hanno contribuito in modo significativo alla creazione di nuove teorie in grado comprendere e spiegare come le primissime interazioni madre-bambino svolgano un ruolo importante nel processo di formazione della personalità del bambino e del suo sviluppo cerebrale. Il bambino prenatale è in grado di apprendere e memorizzare le esperienze che vive all’interno del grembo materno, soprattutto quelle a carattere socio-emotivo, giungendo così a formare dei modelli mentali che guideranno il suo comportamento. La più importante esperienza a carattere socio-emotivo che il bambino sperimenta in questo periodo è quella con la madre. Ma come e quando nasce l’esperienza della relazione con l’altro significativo? La comunicazione tra madre e bambino pre-natale esiste sin da subito e nella sua forma originaria è di tipo ormonale e fisiologico. Già con l’avvento della fecondazione il bambino pre-embrione invia alla sua mamma numerosi segnali endocrini per avvisarla della sua presenza e la madre risponde immediatamente con la produzione di ormoni che svolgono nei suoi confronti una funzione protettiva e ne favoriscono la crescita. Questo non è che l’inizio di ciò che viene definito dialogo crociato, termine che rende bene l’idea di quanta reciprocità ci sia nel rapporto fin dall’inizio. Una madre lo è fin da subito: prima ancora di sapere a livello consapevole di essere incinta, il suo corpo inizia ad attivare risposte di protezione e accudimento, tant’è che si parla di madre segreta o psicobiologica. Nel corso della gravidanza, con lo sviluppo dei vari canali sensoriali, la comunicazione assume nuove forme. In particolar modo, il senso che si sviluppa in maniera predominante è quello dell’udito. Il bambino prenatale è in ascolto ed è predisposto a comunicare. Ovviamente ciò che arriva al bambino non è il contenuto delle parole, ma il tono della voce, che gli comunica quanto la persona che gli sta parlando sia sintonizzata con lui. Semplici esperienze di sintonizzazione sonora come raccontare delle favole, parlare con lui o cantare delle ninna-nanne, consentono alla madre di entrare più profondamente in contatto emotivo con il bambino e al bambino stesso di fare la sue prime esperienze positive di attaccamento nei suoi confronti. Un rapporto vissuto all’insegna della sintonizzazione e della reciprocità è ciò che rappresenta l’ingrediente fondamentale per un sano ed equilibrato sviluppo della personalità.
Dott.ssa Manola Tognellini
Psicologa Psicoterapeuta – Mente Corpo Emozioni
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