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Traduco nel seguito un articolo ripubblicato dalla fonte citata a fine articolo, proveniente  da materiale edito dalla  Columbia University, su un tema che diventa sempre piu’ di attualità: la relazione stretta tra cervello e intestino. Si vedano su questo sito anche: Disturbi mentali e…flora batterica; L’intestino è anche un organo emozionale

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Uno studio della Columbia University ha trovato nei bambini una relazione tra avversità vissute nella prima fase della vita e aumento di sintomi gastrointestinali, che a loro volta possono avere delle conseguenze sul cervello e sul comportamento durante l’età adulta.

Lo studio è stato pubblicato online il 28 marzo (2019) nella rivista Development and Psychopathology.

“Una ragione frequente per cui I bambini finiscono dal dottore, è quella di disturbi intestinali”, ha detto Nim Tottenham, un professore di psicologia alla Columbia e primo autore dello studio: “Le nostre scoperte indicano che i sintomi gastrointestinali  nei bambini potrebbero essere un semaforo rosso  per futuri problemi emozionali collegati alla salute”.

Gli scienziati hanno da tempo notato il forte collegamento esistente tra le viscere e il cervello.

Una precedente ricerca ha dimostrato che  nel 50% degli adulti con la sindrome del colon irritabile, veniva riscontrata una storia di trauma o abuso, con il doppio della prevalenza rispetto a quelli senza.

“Quale ruolo il trauma abbia avuto nella crescente vulnerabilità sia a sintomi gastrointestinali che di salute mentale, si nota bene negli adulti, ma questo è raramente studiato nei bambini “, ha detto l’autrice capo dello studio Bridget Callaghan, che ha un ruolo di ricerca post dottorato nel dipartimento di psicologia della Columbia

In aggiunta, ha detto la dottoressa, degli studi sugli animali hanno dimostrato che i cambiamenti indotti da avversità, nel microbiota dell’intestino – ovvero la comunità dei batteri nel corpo che regola tutto dalla digestione alla funzione del sistema immunitario – influenzano lo sviluppo neurologico, ma su questo non si sono fatti degli studi sugli umani.

“Il nostro studio è tra i primi  che collegano la perturbazione del microbiota gastrointestinale del bambino, all’attività cerebrale in regioni associate alla salute mentale, questo quando il trauma sia stato attivato da una avversità vissuta nei primissimi tempi di vita“, ha detto Callaghan.

I ricercatori si sono concentrati sullo sviluppo in bambini che hanno vissuto estrema privazione psicosociale, causata da assistenza istituzionale prima della adozione internazionale. La separazione di un bambino da un genitore è noto che negli umani sia un potente fattore che predice problematiche sulla salute mentale.

Quella esperienza, quando viene rimodellata su roditori, induce paura e ansia, blocca lo sviluppo neuronale ed altera le comunità microbiche per tutta la vita.

I ricercatori hanno attinto dai dati di 115 bambini adottati da orfanotrofi o case accoglienza all’età di ca due anni e da quelli di 229 bambini cresciuti da genitori biologici

I bambini con disagi in precedenti accudimenti, hanno mostrato maggiori livelli di sintomi che riguardano: mal di stomaco, costipazione, vomito e nausea.

Dal campione degli adottati, i ricercatori hanno quindi selezionato 8 partecipanti dai 7 ai 13 anni, dal gruppo relativo a coloro con avversità ed altri 8  dal gruppo relativo a genitori biologici.

Tottenham e Callaghan hanno poi raccolto informazioni sul comportamento, campioni di feci ed immagini del cervello di tutti i bambini. Hanno usato la sequenza genetica per identificare i microbi presenti nei campioni di feci ed esaminato l’abbondanza e diversità di batteri in ogni sostanza fecale del partecipante.

I bambini con una storia di disfunzioni di accudimento nei primi anni di vita, avevano molto distintamente microbioti intestinali diversi rispetto a quelli cresciuti dalla nascita da genitori biologici. Scansioni del cervello dei bambini, hanno anche mostrato che gli schemi dell’attività cerebrale erano correlati a certi batteri. Per esempio, i bambini cresciuti dai genitori avevano una crescente diversità del microbiota  intestinale e questo è collegato alla corteccia prefrontale , una regione del cervello che aiuta a regolare le emozioni.

“E’ troppo presto per dire qualcosa di conclusivo, ma il nostro studio indica che i cambiamenti nel microbiota intestinale, associati ad avversità, sono in relazione alla funzione cerebrale, incluse differenze nelle regioni del cervello associate con il processo emotivo”, ha detto Tottenham, che è un esperto sullo sviluppo emozionale

E’ necessaria piu’ ricerca, ma Tottenham e Callaghan credono che il loro studio aiuti a colmare una lacuna importante nella letteratura.

“Studi sugli animali ci dicono che gli interventi dietetici e i probiotici, possono manipolare il microbiota intestinale e migliorare gli effetti sul sistema nervoso centrale, effetti causati dalle avversità, specialmente durante i primi anni di vita quando il cervello in sviluppo e il microbiota sono piu’ plastici. “ ha detto Callaghan.

“E’ possibile che questo tipo di ricerca ci aiuti a conoscere come e se intervenire al meglio negli esseri umani e quando”

Callaghan e Tottenham attualmente stanno lavorando su uno studio a scala maggiore di 60 bambini a New York City, per vedere se le loro scoperte possono essere replicate

Fonte: https://www.technologynetworks.com/neuroscience/news/childhood-trauma-can-impact-our-gut-bacteria-317561?fbclid=IwAR100VkzvRgTjqgXPoxV6IbM-9DixkGJCS472J54TyiMTDr_0e_UzXSZcLs

https://www.thelivingspirits.net/i-traumi-infantili-possono-influenzare-negativamente-la-flora-batterica-intestinale/

traduzione: M.Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

Reference: Callaghan, B. L., Fields, A., Gee, D. G., Gabard-Durnam, L., Caldera, C., Humphreys, K. L., … Tottenham, N. (undefined/ed). Mind and gut: Associations between mood and gastrointestinal distress in children exposed to adversity. Development and Psychopathology, 1–20. https://doi.org/10.1017/S0954579419000087

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