Lo conferma una recente ricerca USA: più siamo stressati e più la glicemia diventa difficile da controllare. Un effetto che diventa ancora più serio in chi ha i livelli a rischio o è già diabetico. Scopriamo perché e cosa si può fare.
Tutta colpa del cortisolo. Non per niente viene anche chiamato l’ormone dello stress. Perché è pur vero che madre natura ce lo ha dato per reagire velocemente ai pericoli, come l’attacco di un predatore, ad esempio, e anche per scappare più velocemente. Ma oggi, da animali civilizzati, ci può servire più per affrontare una prova impegnativa sia nel lavoro che nello studio (il cosiddetto stress buono), ma per lo più se ne produciamo troppo è perché siamo stufi e stressati dalle difficoltà quotidiane. Una condizione, insomma, che rischia di diventare quasi cronica.
Solo che il cortisolo è un ormone che influenza i livelli dell’organismo di due importantissime sostanze: ossia gli zuccheri (glicemia) e il colesterolo. Oggi però il focus è sulla glicemia. Tanto per fare un esempio, come sanno tutti i diabetici, al mattino la glicemia è sempre un po’ alta, nonostante il digiuno notturno. E la ragione sta nei livelli di cortisolo, la cui produzione aumenta al mattino prima del risveglio per dare quella sferzata di energia utile per affrontare la giornata, e crolla durante il riposo notturno. Lo spunto per parlare di stress e glicemia arriva da questo interessante studio appena pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology, che ha confermato la relazione tra quantità di cortisolo e livelli di zuccheri nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2 (quello più diffuso), mettendo in rilievo l’importanza di interventi terapeutici che mirino proprio alla riduzione dello stress. Interventi da affiancare alla dieta e all’auspicata attività fisica, che – oltre alla terapia – sono i due pilastri per la prevenzione e la gestione della glicemia alta.
La ricerca in poche parole
Un team di ricercatori dell’Ohio State University, studiando i dati di un importante studio Usa sull’aterosclerosi nella popolazione, ossia il Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA), si sono concentrati sui livelli di glicemia e di cortisolo per un periodo di sei anni. I soggetti esaminati erano un gruppo con glicemia normale, uno con alterata glicemia a digiuno (detto comunemente pre-diabete, una condizione nella quale la glicemia supere le soglie dei valori normali ma non raggiunge quelli del diabete), e un terzo gruppo costituito da diabetici. E hanno scoperto che, attraverso gli anni, gli aumenti di cortisolo erano in relazione diretta con un aumento dei valori glicemici, specie nelle presone diabetiche. Infatti,
se nelle persone sane (ma non stressate) il cortisolo calava tantissimo di notte, nei soggetti diabetici ciò non accadeva e la curva dei livelli di cortisolo diventava più piatta. La conseguenza erano tassi di glicemia stabilmente più alti durante il giorno.
Di seguito al loro lavoro, i ricercatori ritengono perciò che l’influenza del cortisolo possa essere una componente importante non solo nella gestione ma anche nella prevenzione del diabete.
Il sollievo dallo stress? Ognuno ha il suo
Siamo tutti diversi e ciascuno di noi sa cosa può fargli bene e distrarlo dalle preoccupazioni. Certamente una costante attività fisica, anche se leggera, è sempre d’aiuto. Ma anche pratiche fisiche come quelle orientali, dal tai chi al ki gong o allo yoga risultano efficaci per molti. Oppure riprendere i propri hobby abbandonati. Insomma, l’importante è abbassare i livelli di stress e vivere un po’ più sereni. E anche la glicemia ringrazierà.
Barbara Asprea – Cucina Naturale
Dott. Mauro Piccini
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