In questi mesi il silenzio è stato un caro compagno, mi sono lasciata cullare, abbandonata nelle sue confortevoli braccia.
In questo spazio protettivo e disarmante allo stesso tempo, una parte di me ipnotizzata e alienata ha aperto gli occhi; un bagliore quasi accecante mi ha svegliata. Tremante e impaurita ho visto e sentito vibrare in ogni mia cellula un dolore antico, vivo, fulmineo, chiaro e maledettamente lucido.
Come ho potuto ignorarlo quando per giorni, mesi e anni quel sentire era chiaro ma una parte di me ne rifiutava l’esistenza?
Come scrive Maria Rosaria Iuliucci: “Ho sempre saputo tutto fin dall’inizio… e non mi sono mai sbagliata… non è presunzione ma frutto di un sentire”… che ci/mi accompagna ma che spesso l’insicurezza e il senso di inadeguatezza hanno offuscato con prepotenza.
Ecco che di nuovo mi sono tradita… ma non importa, è stata l’ennesima esperienza, l’opportunità per espandere ed arricchire la mia coscienza, l’opportunità di avvicinarmi alla fonte di ciò che sono…
ORA SCELGO di essere fedele a me stessa, con volontà, fiducia e forza… perché ne occorre molta.
Restare fedeli a se stessi, alla propria unicità, impone quasi sempre un costo altissimo ai danni di un ego imbroglione: il costo della solitudine e dell’esclusione.
Ciascuno di noi ha bisogno di trovare, raggiungere e vivere il “proprio spazio” a costo di perdere l’approvazione o l’amore di coloro che ci circondano, che hanno riposto le loro aspettative in noi, dei quali senza accorgercene siamo diventati strumenti di compensazione, a costo di sentirci abbandonati, sfiniti, soli e rifiutati.
Ora non siamo più soli, siamo con noi stessi, con la vita, siamo in tanti; tendiamoci le mani, uniamo i nostri cuori, condividiamo i nostri talenti e le nostre esperienze.
L’amore è nell’aria, c’è e c’è sempre stato, perché non l’abbiamo sentito? C’è… sentitelo, vi prego… Sentitene il profumo, le scintille che emana, il calore che diffonde, avvolge tutti noi, siamo insieme.
Siamo liberi di manifestarci così come siamo, recuperiamo noi stessi nonostante i nostri continui tradimenti: qualcosa di più grande opera in noi, qualcosa di più grande dell’Io. Non importa cosa pensano di noi, non importa cosa diranno, inoltriamoci in questa esplosiva sperimentazione di ciò che siamo, immergiamoci nelle profondità più nascoste per poter poi riemergere ed assaporare con stupore “l’immenso nuovo in noi”.
Amiamo ogni centimetro di noi, nessuno può farlo al posto nostro. Non abbandoniamoci, teniamoci per mano, abbracciamo e coccoliamo gli infiniti misteri del nostro essere.
Siamo stati abituati ad essere amati “se”, festeggiati “se”, riconosciuti “se”, ma tutto questo non siamo noi, non è per noi. In noi c’è una luce che vuole brillare, un fuoco che vuole ardere, un progetto che vuole manifestarsi, non sottraiamoci a questo, non sottraiamoci nemmeno alla sofferenza ma apriamoci ad essa e viviamola tutta fino in fondo, affinché un giorno nessuno di noi possa avere alcun rimpianto.
Mi amo e vi amo.
Cristin Naldi
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Cara Cristiana hai scritto qualcosa di straordinaria bellezza ed intensità. La cosa incredibile
per me è che l’hai fatto in un giorno in cui sono stata particolarmente male e mi avrebbe
fatto piacere sentirti, ma non ho osato. Però il giorno dopo , pensando di leggere un articolo
di Mauro ho avuto il dono di leggere il tuo. Oggi informerò Mauro riguardo la cura e poi , quando
sarà possibile ci sentiremo o, ancor meglio ci vedremo. INFINITAMENTE GRAZIE
Ciao Magda, stiamo attraversando tempi difficili ma non possiamo più rimandare l’ascolto della voce interiore, l’unica in grado di suggerirci la giusta via. Nessuno può respirare per noi, solo noi possiamo farlo e solo noi possiamo conoscere la nostra e unica strada, il nostro sentire non ci tradisce mai ma, al contrario, il mormorio della mente crea distanza tra noi e il problema, tra noi e la scelta, tra noi e la realtà cercando di convincerci a rinunciare. Possiamo solo rispettare ciò che sentiamo giusto per noi attraverso la voce del cuore, correndo il rischio che non corrisponda all’aspettativa, non solo degli altri, ma della nostra stessa mente che in modo primitivo cercherà sempre di convincerci a sacrificare una parte di noi ad un “qualcosa d’altro” che non ci corrisponde. Un abbraccio.